Mi chiamo Giacomo e sono nato e cresciuto in una bella famiglia con sani principi. In casa non mancava niente anche dal punto di vista materiale, erano gli anni del “boom economico”.
Sono cresciuto e sono stato istruito fin da bambino in scuole di tipo religioso e allevato con principi molto ferrei per quanto riguarda la morale e l’etica, cosa di cui andavano fieri i miei genitori.
Nonostante l’insegnamento religioso, mi domandavo spesso quale era il senso vero della vita e cosa ne sarebbe stato di me dopo la morte. Come tutti i giovani mi sembrava che tutto ciò fosse lontano anni luce. Dio, sebbene fossi osservante e rispettoso dei riti religiosi, non era presente nella mia vita. Pensavo come tutti a divertirmi e ad essere spensierato. Però subito dopo il servizio militare, mia madre si ammalò gravemente e dopo poco morì. Questo mi gettò nel più profondo sconforto e avvilimento, e nel momento in cui mia madre dava l’ultimo respiro, mi venne un’idea suicida che pensavo di attuare gettandomi dalla finestra del medesimo ospedale in cui era ricoverata. Le domande che mi ero posto tempo prima ritornarono prepotentemente nella mia mente e cuore. Ritornai alla religione con più ardore di prima e al tempo stesso era un continuo pellegrinaggio sulla tomba di mia madre. Pregavo con le preghiere che avevo imparato fin da bambino ogni giorno e sempre prima di coricarmi. Ma tutto questo non rispondeva alle mie domande ne dava pace alla mia vita.
Un giorno mia sorella sposata da qualche anno mi invitò a casa sua per parlarmi della Bibbia, cosa che trovavo strana. Quella sera mia sorella assieme ad altre due persone mi raccontarono la loro esperienza diretta con Dio e del loro incontro personale con Gesù, pregarono, per me, in modo strano, ma diretto con Dio e spontaneamente, mi parlarono della mia “condizione di peccato”. Ciò mi incuriosì realmente e inconsciamente desiderai di realizzare quello che mi avevano proposto. Iniziai a rivolgermi al Signore senza schemi, mi aprii sinceramente a Dio, ma dei dubbi bloccavano la mia mente: Qual’era la giusta religione? Quella che conoscevo fatta di riti e regole o quella che mi avevano proposto, forse più spontanea e fondata sulla Scrittura? Una notte, Dio stesso mi tolse questo dubbio indicandomi che non dovevo guardare ne a l’una ne all’altra, ma rivolgermi direttamente a Lui! In un istante il mio cuore fu inondato di una presenza meravigliosa, mi sentii perdonato, leggero, chiesi perdono di tutti i miei peccati, di “uomo religioso”, una gioia incontenibile che mi spinse a svegliare mio fratello, che rimase sbigottito, per raccontare ciò che stavo sperimentando, e che sperimento ancora dopo 31 anni da quella notte.
Ora la mia vita ha un senso vero, reale, di pace ma soprattutto eterno!